Guardare "attraverso"

“Scusi, signora?” mi chiama un giovane commesso nel reparto di abbigliamento sportivo di un negozio. Sta parlando al telefono, mi vede passare, chiude velocemente la telefonata e mi chiama.

Mi chiede se posso provarmi una giacca che sta osservando, perché sta cercando un regalo per sua madre e io più o meno posso avere la sua stessa taglia. “Ah, ma allora non è un commesso!” penso tra me.

Così iniziamo a parlare, lui mi racconta che sull’abbigliamento è molto attento quando acquista e ci mette diverso tempo. Specialmente se deve fare un regalo. Io provo volentieri qualche giacca per lui e guardiamo insieme come mi sta. Mi sento importante. Non so nulla di quel giovane e ancora meno di sua madre, ma è curioso per me immaginarla e vederla attraverso gli occhi di suo figlio. Percepisco quanto ci tiene dalle attenzioni e dal tempo che spende per cercare il regalo giusto, chiedendo aiuto anche a me.

Quando incontro genitori che si dividono, sia in mediazione che nei gruppi per separati, accade qualcosa di simile: parlandomi dei loro figli e delle difficoltà che vivono a seguito della separazione, pian piano inizio a conoscerli e, anche se può accadere che non li incontrerò mai, colloquio dopo colloquio, i loro figli sono sempre più “presenti”. Lavoriamo insieme, genitori e mediatrice, con attenzione, nel loro interesse.

Nel negozio, io e quel giovane ci salutiamo mentre lui aspetta la “luce verde” da parte della sorella che ha chiamato prima. Io esco dal negozio senza acquistare nulla, chissà, alla fine acquisterà quella bella giacca sportiva?

Cinzia Bottacini