Agosto è per antonomasia il tempo delle vacanze, tempo di riposo e stacco dalla routine. Ci si prepara a vivere questo tempo dell’anno spesso con molte aspettative, quasi con l’imperativo di doversi rilassare. E se poi non accade? Anni fa, in estate, ho sperimentato questa rinuncia forzata a causa di un serio problema di salute. Ricordo bene il tempo in ospedale, il sole cocente che mi faceva visita dalla finestra della mia stanza. Le foto degli amici al mare o in montagna da un lato, e dall’altro il silenzio dei corridoi del reparto. La convalescenza. Il dolore e la stanchezza. Che fine aveva fatto il mio agosto? Non sempre le cose vanno secondo i piani. Forse anche tu che stai leggendo hai dovuto cambiare i programmi vacanzieri. Oppure non ne hai fatti perché quest’anno semplicemente “non si può fare”, perché sono subentrate altre priorità. Nel mio caso era la salute, nel tuo potrebbe essere lo stesso, oppure la salute di un tuo familiare bisognoso di cure, o altro ancora… Come fare a non rimanere vittime di ciò che accade, a non farsi travolgere dagli eventi? Il counseling può essere una strada per ri-centrarsi dentro a quello che alcuni possono vivere come un fallimento. Per fare ordine nel caos di pensieri e progetti andati in fumo. Per riconoscere che non tutto è perduto. Che sotto la fatica dell’imprevisto c’è la possibilità di scoprire un talento nuovo, di approfondire la capacità di adattamento e resilienza di cui siamo dotati. Mantenere una postura aperta alle sfide permette di fare passi che a volte nemmeno con un cammino di Santiago si riesce a fare! Stare dentro gli imprevisti non come “tempo perso”, ma come “tempo donato”, meglio se in compagnia di qualcuno di fiducia, aiuta a fare la vera vacanza. Aiuta a sfoltire, semplificare, togliere, fare vacuum (vuoto, appunto) in modo autentico, e forse più duraturo nel tempo. E così, ci può essere estate dovunque. Anche da un letto di ospedale. Laura Zanella