A fine inverno sono stata sulla Skyway Monte Bianco, la funivia che permette di salire fino al punto più vicino alla vetta: 3466 metri. Non avrei immaginato di emozionarmi nel vedere tanta bellezza: passare sopra a queste enormi montagne bianche piene di neve, che si ergono imponenti e silenziose, mi ha lasciato senza fiato e con gli occhi lucidi. Ciò che più mi ha impressionato è stato conoscere la storia di come è nata quest’opera, a partire dagli anni ’30. Il visionario Dino Lora Totino è l’ingegnere che non si è mai arreso, ha continuato a credere nel suo sogno, attraversando ben due guerre mondiali. Proprio mentre ai piedi delle montagne si combatteva per dividere le nazioni, il conte Dino sognava di unirle dall’alto, perché il suo sogno era quello di rendere accessibile a tutti il “gigante bianco”, con le funivie che ben conosceva. Dalla sua famiglia aveva imparato come si tessono i fili di lana; lo stesso principio lo ha applicato alle funi, riuscendo a realizzare la funivia che oggi collega l’Italia alla Francia. Tutto questo mi ha fatto pensare alle coppie che si separano, quando rischiano di farsi la guerra perché ciascuna parte rimane in una posizione fissa, a terra, e vede sempre le stesse cose. La visione è parziale e limitata, perché riduce la relazione di coppia ad una lista dei torti subiti. La mediazione familiare è un mezzo, proprio come la funivia: aiuta a spostarsi dalla posizione fissa, per ampliare il campo visivo e cogliere un punto di vista altro, più in alto, che aggiunge nuove possibilità. Come dice la canzone dei DB Boulevard: “Can’t you see? Life’s easy if you consider things from another point of view”.
Cinzia Bottacini